Giannone lascia l'Hellas Taranto. La lettera d'addio che ha commosso tutti

01.04.2017 23:04


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Angelo GiannoneIn questi giorni si conclude la mia esperienza come dirigente di una società calcistica semiprofessionistica. Era l'estate del 2013 quando il mio amico Gianni Occhinegro mi telefonò per dirmi " mi hanno proposto di rilevare il titolo sportivo del Massafra Calcio. Che dici ci proviamo? Mi dai una mano?". C'era una sfida da accettare, e noi eravamo incoscientemente pronti. L'assetto societario? Il nostro gruppo di amici storici. E la sfida partì.. Partimmo con in tasca il titolo di Promozione, ma presentammo domanda di ripescaggio nella Premier League Pugliese, il Campionato d'Eccellenza. E nei primi giorni di Luglio ricevetti una telefonata...era il dott. Tisci, Presidente FIGC pugliese che mi chiese espressamente " sareste pronti ed attrezzati per affrontare un campionato difficile come l'Eccellenza Pugliese?". La mia risposta, in linea con l'incoscienza che ci caratterizzava fu " certo Presidente". . Da lì partì la nostra avventura nel calcio d'Eccellenza Pugliese. Fu un anno difficile ma alla fine la squadra si salvò durante la stagione regolare . Contemporaneamente, lo stesso Gruppo Occhinegro portò a compimento un'altra vittoria sportiva , la promozione in serie D del Potenza Calcio. L'anno seguente la dolorosa scelta di lasciare Massafra e i tanti amici che ci erano stati vicini nella nostra avventura. Ci trasferimmo a Taranto; fu un anno "complicato" ma esaltante, girovagammo per i campi della provincia jonica, e ci salvammo ai play out vincendo con un gruppo di ragazzini terribili , under tarantini che misero in campo l'anima ed il cuore . Lì guidava dalla panchina mister Peppe Passariello. Ma il vero trascinatore era sempre lui il mio amico Gianni. Nel 2015 si partì alla grande, con la finale di Coppa Italia contro il fortissimo Gravina. Si proseguì con una salvezza tranquilla conquistata da una squadra di "dellinquenti prestati al calcio" guidati da un mister dal volto d'angelo ma duro come il diamante, mister Renna. E quest'anno un triste epilogo, frutto di scelte sbagliate e fiducia mal riposta. Restano nel mio cuore quattro anni irripetibili, vissuti con l'adrenalina a mille, con tante domeniche passate sui campi della Puglia, a respirare negli spogliatoi l'odore acre dell'olio canforato e quello dell'erba bagnata sul campo. Grazie Gianni amico mio, grazie per avermi concesso l'onore di esserti al fianco in questa avventura folle . Quella discesa che parte dallo Stadio Italia di Massafra la abbiamo percorsa sempre e comunque a testa alta...

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