ANNI 90: LE TENDENZE DELLA MUSICA DA BALLO

Negli anni novanta la musica concepita come prodotto sotto forma di disco vive ancora un’intensa stagione sonora

Tale successo è dovuto ancora alla straordinaria evocativa del vinile che aveva, in passato, “intercettato e alimentato le trasformazioni culturali della società contemporanea con un’efficacia straordinaria”. Il critico musicale Evan Eisemberg, però, ha scritto: “ dove la radio unisce, i dischi dividono: vanno bene per una società in cui ognuno è occupato ad inseguire i propri sogni”. Come se vagare con la fantasia non servisse a vivere meglio. Con la nuova legge Mammì l’apparato di diffusione dei programmi radiotelevisivi diventa d’interesse generale. Se la tv lascia spazi sempre più vuoti d’intrattenimento, basti pensare che dai varietà televisivi scompaiano le sigle con i corpi di ballo e le grandi coreografie, la radio diffonde nell’etere nuove mode musicali. In questi anni la discoteca più famosa d’Italia, il Cocoricò, è posta sotto sequestro a causa della morte di un ragazzo. Si avverte un sentimento di sfiducia verso alcuni locali adatti per ballare e per questo l'attenzione giovanile si riversa nelle piazze e nei lidi di tendenza. Nascono i primi siparietti musicali elettronici, oggi divenuti DJ set. Anche l’urbanistica di molti centri abitati cambia volto. Al proprio tessuto architettonico e paesaggistico si aggiunge l’immensità umana di quella che può essere definita la "nuova socialità". Vincenzo Gioberti ha scritto che: “ la musica concentra l’uomo in se stesso, ne tocca, e ne sviluppa gli affetti essendo più inesplicabile, più commovente”. E’ di questi anni, infatti, la moda dei balli sociali. Un filone di musica ballabile come la Lambada, del gruppo francese i Kaoma, e la Vida loca di Ricky Martin talmente apprezzati che sono stati rivisitati nel primo caso da Jennifer Lopez, che ha inciso il singolo On the Floor contenente un campionamento della Lambada, e nel secondo caso da Don Omar che ha pubblicato il suo remix sotto il titolo di "Taboo" . Indubbiamente è un periodo in cui s’incrociano, si scontrano e si fondano motivi e interessi culturali, storici e musicali tra loro diversi. La Radio va in onda on the web; i dischi entrano nelle collezioni private; la musica ballabile passa con il nome di hip hop e si fonde con la salsa. Gli anni novanta sono stati anni di transizione. La romantica generazione che ha vissuto questa decade ricorda bene il suono imperfetto di un disco che gira, ma dovrà fare i conti con gli usi e costumi degli anni duemila, in primo luogo con la moda sociale di internet.  

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