Taranto F.c.

Di Bari: "Se le prestazioni sono positive e i giocatori danno tutto, Taranto si accende come un fiammifero"

a cura di Massimiliano Fina

07.12.2018 13:00


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Alla vigilia di Granata-Taranto, in programma domani alle 14.30 presso lo stadio Alberto Vallefuoco di Mugnano di Napoli, è intervenuto in conferenza stampa il nuovo acquisto del Taranto, il difensore Vito Di Bari: di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.

Di Bari: “È sempre bello ritornare in una piazza in cui ti sei trovato bene. L’emozione è sempre grande. È normale che Taranto ha solo un obiettivo che è quello di vincere il campionato. Arrivo con umiltà come sempre, con la speranza di dare una mano al mister e al gruppo. L'obiettivo è di dare esperienza al gruppo. Il campionato? L'anno scorso è stato il campionato del Potenza, quest'anno è un po’ più equilibrato, ci sono società forti come Cerignola e Bitonto e poi ci sono le sorprese: quest'anno il Picerno. Per me non è più una sorpresa, è una squadra forte. Il Taranto deve risalire e per quanto riguarda l'allenamento mi ha stupito l'intensità e la voglia che hanno i ragazzi di raggiungere questo obiettivo. Siamo consapevoli che ci giochiamo tanto in questo mese, ma prima di pensare a mercoledì devi pensare a fare risultato domani. Secondo me potrebbe essere la partita più difficile a livello psicologico, perché l'Ercolanese è penultimo. Le partite vanno giocate, è normale che i valori sono differenti ma non bisogna sbagliare l'approccio. Per noi è importante, perché vincere aiuta a vincere. È una squadra arrabbiata, visto che ha perso 5-0 domenica, loro giocano su un campo diverso dal nostro, sintetico e piccolo. Il mio ritorno? Sono tornato perché sentivo nell'aria qualcosa di diverso a Taranto quest'anno, una programmazione diversa, un allenatore ambizioso che mi ha voluto fortemente e lo ringrazio pubblicamente insieme al presidente. A 36 anni ritorno qui, ci metto la faccia e cerco di dare il massimo contribuendo a un obiettivo importante sperando di festeggiare a maggio la promozione. Sono tornato a Taranto per mettermi in discussione ancora. L'errore che possiamo commettere è quello di sottovalutare l'avversario, dobbiamo far nostra la partita. Non ci sono alibi e scusanti, dobbiamo andare li e vincere, senza avere paura. Quando si prende gol è sempre colpa della difesa, ma io non la penso così perché c'è sempre una fase difensiva e una offensiva. Ricordo quell'anno con Dionigi siamo stati una delle migliori difese, merito di tutta la squadra che ci permetteva di stare alti. La bravura del difensore sta nella concentrazione: un difensore fa 89 minuti perfetti, sbaglia al 90' un intervento e ha fatto male. Io ho giocato quasi sempre a tre, per le mie caratteristiche adoro giocare così, però ultimamente sia l’anno scorso che quest'anno ho giocato a quattro. Sono un difensore che ama più giocare palla, sono meno marcatore rispetto a Bova, in questi allenamenti mi sono trovato bene e sposo le idee del mister. Spero di dare qualcosa alla difesa, una difesa che già è forte. La piazza? Taranto è Taranto, non tutti possono giocare qui, con gli anni ci si rende conto che è tutto diverso e amplificato. Due anni fa il Taranto ha vissuto una retrocessione inaspettata e questo ha portato molta depressione in città a livello sportivo. Io conosco la piazza di Taranto anche sulla mia pelle, se le prestazioni sono positive e i giocatori danno tutto Taranto si accende come un fiammifero. Noi dobbiamo essere bravi in questo filotto di partite per portare più gente possibile a Gennaio, perché di lì in poi è tutto un altro campionato. Quello che posso dire ai tifosi è di starci vicino e crederci, perché solo con l'unione di tutti possiamo raggiungere questo grande obiettivo”.

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