LA STORIA DELLA CHIESE DI TARANTO: SANTA TERESA, IL TEMPIO DELLE 'DIECI PALAZZINE'

06.05.2014 12:56


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di Aldo Simonetti

Simboleggia la storia del rione Solito Corvisea, allo stesso modo di quelle note come le “Dieci Palazzine”, un complesso di edifici abitativi messi in piedi all’indomani della Grande Guerra, disposti rigorosamente a schiera (e simmetricamente, secondo le primitive intenzioni, ai stabili situati sul lato sinistro di via Mazzini) e destinati alle famiglie di operai  e sottufficiali dell’allora Regia Marina.

Completato nel 1920, il suddetto gruppo di costruzioni, che consta di circa un centinaio di alloggi, viene immantinente occupato da un cospicuo numero di aventi diritto. Al punto che, già l’anno successivo, è oltremodo avvertita la necessità di un luogo di culto facilmente raggiungibile dai residenti, al principio tagliati fuori dall’effettivo tessuto urbano. In questo senso, già nel 1922, al fine di soddisfare l’ incalzante richiesta, è eretto ‘sic et simpliciter’ un fabbricato nell’area antistante le palazzine, denominato Cappella Baracca, segno manifesto della sua natura provvisoria. Esaurita la sua funzione, il tempio viene adibito a pastificio – il rinomato Nardi - e, successivamente, a palestra.

Frattanto, l’aumento della popolazione nella contrada determina uno sviluppo urbanistico autonomo da quello in atto da tempo a ovest, in zona Borgo: una sequela di immobili a due o tre piani (alcuni dei quali tuttora abitati) sorge proprio nelle immediate adiacenze, ponendo le basi per la nascita del nuovo quartiere (che può altresì vantare l’impianto sportivo del ‘Corvisea’, in seguito ribattezzato ‘Mazzola’) nonché della strada, che sarà poco più tardi intitolata all’irredentista Cesare Battisti. Per questa ragione, sul calare degli anni Venti, si fa strada l’ipotesi di una nuova chiesa, più capiente e confacente al suo ruolo all’interno di un contesto prettamente militare. Viene pertanto individuata - e acquistata- una superficie attigua alle palazzine, precisamente a est. Pertanto, nel 1931 viene dato avvio ai lavori di costruzione, per opera dei fratelli Albano e su progetto dell’ingegner Galeone, che trae ispirazione dallo stile romanico. In sei mesi, l’opera, dedicata a Santa Teresa del Bambin Gesù -la cui canonizzazione è pressappoco coeva all’erigenda struttura - è bella e pronta e il 31 gennaio del ’32 ha luogo la benedizione e l’apertura ufficiale al culto, alla presenza di monsignor Orazio Mazzella, Arcivescovo di Taranto. Due anni più tardi, vengono eseguiti i lavori di affrescatura dell’abside, grazie alle prestazioni fornite gratuitamente dal professor Albanese, pittore tarantino diplomato presso la Reale Accademia di Bologna.

Stando ai dati di un report effettuato nel 1938, in occasione della visita pastorale di monsignor Bernardi, i suoi confini ‘spirituali’ spaziano da vico Massenzio Lupoli a Cimino (da ponente a levante) e dal Mar Piccolo al Mar Grande (da nord a sud), ricoprendo perciò un’area alquanto vasta e costituita quasi esclusivamente da campagna e sporadiche masserie. Tutto questo, benchè non ancora elevata al rango di parrocchia. Ed è quanto avviene nell’aprile del 1944, a cagione dell’incremento demografico verificatosi in zona e dell’importanza a questa attribuita dalle istituzioni locali. Nel 1948, viene di fianco innalzato, per volontà di don Nunzio Mannara (in carica da oltre un decennio), un orfanotrofio, (la Casa del Fanciullo), attivo sino ai primi anni Ottanta. La sua struttura (piuttosto distante dai canoni estetici del complesso religioso, includente anche la canonica), tuttavia, malgrado i nobili propositi, compromette da subito la possibilità di un ampliamento della chiesa a partire dalle navate laterali, così come nei piani del suo progettista. Intanto, la popolazione del rione (Solito Corvisea è da definirsi tale già nel dopoguerra) accresce e si avverte l’urgenza di nuovi spazi per accogliere la fitta massa di credenti che vi dimorano: un grattacapo della durata di oltre mezzo secolo. Finalmente, nel 2007, è posta la prima pietra per un nuovo tempio – di gran lunga più capiente - che sorgerà alle spalle del precedente e verrà inaugurato di fatto nell’ottobre del 2011. 

Rettore della parrocchia, dal 1986, monsignor Paolo Oliva.

 

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